Una sperimentazione architettonica, poco conosciuta, nata dal nulla nella seconda metà degli anni cinquanta. Un luogo straordinario in origine, e lo è ancora, un altopiano sul mare che aggiunge i 90/100 metri con 135 ettari di terreno, un tempo un bosco a macchia mediterranea, riserva di caccia e zona agricola di unica proprietà. Un luogo storicamente indimenticabile tanto che Alford nel viaggio da Cannes a Genova lo racconta con precisa descrizione e Rodocanachi lo ritrae su tela in lungo ed in largo… La possibilità di conservare nel tempo un patrimonio di notevole importanza dal punto di vista architettonico, un luogo immerso nel verde pieno di tensione sperimentale (almeno nella prima fase), richiede attenzione costante e capacità di intervento, Profonde ferite hanno offeso, in una fase di edificazione "selvaggia" e di scarso senso di appartenza di molti residenti, quegli spazi che furono sede di scambi culturali del novecento e di buen retiro per molti protagonisti di quel tempo. Frattanto, un'incredibile progressiva incuria minava la stessa esistenza di una delle maggiori attrattive del Comprensorio: La Spiaggia di Marina Grande.
Dobbiamo porre fine a questo vergognoso degrado, al quale assistiamo da troppi anni, nella pubblica indifferenza!