C’è un momento, nella vita di cose e persone, nel quale iniziano processi di deterioramento. Alcuni sono quasi impercettibili, ma quanto più lenti e progressivi sono tanto maggiore è la loro pericolosità. Un po' per volta ci abituiamo al nuovo stato di cose, fino a non vederlo più. Quando visitiamo una località o una città diversa da quella nella quale abitiamo, il nostro senso critico ci rimanda l’indicazione di tutto ciò che non va! Appena rientriamo nella nostra città, la mente mette a confronto la memoria di ciò che conserva del viaggio con ciò che (ri) vede e sorgono spontanei giudizi di migliore o peggiore situazione di conservazione o degrado ambientale. Pochi giorni e poi … tutto ritorna come prima. Il degrado urbano comincia così, con la perduta capacità di giudicare ciò che si va progressivamente deteriorando … certamente a seguito del trascorrere del tempo ma colpevolmente, perchè molte delle cose che ci circondano non sono simili a noi, destinati ad un fisiologico processo inarrestabile di invecchiamento, ma destinate ad essere curate per assicurare standard estetici e di funzionalità in grado di assolvere al meglio la propria funzione. La cura di ciò che abbiamo ricevuto dalle passate generazioni, insieme a ciò che la nostra riuscirà a creare, dovrebbe essere un “obbligo sociale”, affinché giungano alle prossime generazioni le testimonianze integre del patrimonio che ci è affidato. Guardiamo la nostra casa, curata, pulita, sempre più rispondente alle esigenze della famiglia. Percorriamo il breve tratto di ciò che è anche nostro, ovvero il Condominio, primo esempio elementare di proprietà comune. Il solo pensiero delle liti condominiali, ci fa distogliere lo sguardo da ciò che non ci piace … dimenticando che è “anche nostro. Scendiamo in strada e percorriamo l’area del nostro Quartiere, che rappresenta, spesso, quasi una città nella Città. Tutto ci è familiare e la nostra mente fa un sommario inventario tra ciò che vorremmo e ciò che manca, tra il bello ed il brutto, ma il processo resta quasi inconscio, presi come siamo dagli impegni quotidiani. La familiarità ci ritorna ancora il senso di appartenenza, ma non la consapevolezza che molto di ciò che ci circonda “è anche nostro”. Se usciamo dal Quartiere ed usiamo un mezzo pubblico, percorriamo vie che consideriamo a noi estranee ed alterniamo l’attenzione tra coloro che viaggiano con noi al paesaggio che ci si propone. Se incrociamo lo sguardo con situazioni di degrado … guardiamo altrove, considerando soltanto il fastidio che la visione ci provoca, senza pensare che ciò che vediamo “è anche nostro”. Il processo di degrado della Città è in atto!
Ex Ospedale Maria Teresa - Chiuso da oltre 20 anni!